Caro Presidente,
La valenza qualificata delle posizioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche, anche grazie all’ottimo lavoro di divulgazione che dirigenti e ricercatori dell’ente conducono con scrupolosa attenzione, è da sempre punto di riferimento e guida non solo per la comunità scientifica nazionale e internazionale ma anche e soprattutto per il mondo dei media e per l’industria.
È altresì evidente che il ruolo di guida autorevole che caratterizza il lavoro del CNR carica l’ente e chi lo rappresenta di un fondamentale e imprescindibile onere: la responsabilità di diffondere e divulgare il sapere affinché possa fungere da volano allo sviluppo del Paese, responsabilità di interpretare un ruolo di assoluto rilievo nella società in maniera indipendente, coerente e non equivoca.
Ecco, proprio su quest’ultima sfumatura del concetto di ‘responsabilità’ vorrei soffermarmi.
Con frequenza ‘scientificamente’ – è il caso di dirlo – gestita viene rilanciata da organi di informazione la notizia, attribuita proprio al “CNR”, circa la supposta maggior pericolosità ambientale dei veicoli elettrici rispetto ai più recenti veicoli a trazione Diesel.
Questa posizione (e il conseguente fraintendimento) sembra attribuibile alla presentazione, da parte di un ricercatore  dell’Istituto Motori del CNR di Napoli, di uno studio ad una assemblea di rappresentanti di case costruttrici nel 2018.
Osserviamo che lo studio in questione, in realtà ampiamente travisato e strumentalizzato in numerose occasioni con il solo scopo di rallentare l’ineluttabile transizione verso la mobilità elettrica, può portare a conclusioni che sono state già sconfessate, a più riprese, da altri istituti e rappresentanti dello stesso ente che Lei presiede, organismi di ricerca che ci sembrano più qualificati e titolati nello studio dei reali impatti ambientali dei motori a combustione interna.
La responsabilità di cui parlavo all’inizio è sintetizzata nelle parole del matematico Vito Volterra, fondatore del CNR, colui che per primo aveva intuito la necessità di una virtuosa sinergia tra scienza, università e industria: è quell’”alta posizione intellettuale” che Volterra attribuisce come carattere essenziale del Consiglio Nazionale delle Ricerche nel suo discorso presidenziale del 1924. Ed è proprio questa attribuzione di autorevolezza, che è scientifica ma che è anche intimamente ‘politica’ nel senso più nobile del termine, che ci spinge a suggerirLe di affrontare la complessa materia delle qualità ambientali delle diverse tecnologie di trazione, nell’ottica di un riordino delle varie competenze e di una posizione chiara su un tema che così fortemente impatta sulla vita di tutti noi, tutti i giorni.
 

Con stima,

Dino Marcozzi

Segretario Generale MOTUS-E 

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