La manutenzione ordinaria di un’auto elettrica è fisiologicamente più economica di quella di un’equivalente auto a benzina. Una meccanica più semplice e la presenza di meno componenti sottoposti a usura rendono infatti le vetture a batteria meno costose quando si parla di tagliandi e controlli periodici.
Secondo uno studio del Joint Research Centre della Commissione europea il total cost of ownership è più basso in media del 40%. La ridotta manutenzione ordinaria pesa per oltre tre quarti di questo valore percentuale e questo risparmio fa sì che un’auto elettrica possa recuperare il maggior costo iniziale rispetto a una vettura a benzina in circa 4 anni e in meno di dieci rispetto a un’auto diesel.
La manutenzione ordinaria di un’auto termica comporta, tra i vari interventi, la sostituzione di olio e filtro olio del motore, la sostituzione del filtro carburante, delle candele e della cinghia o della catena della distribuzione. Tutte componenti che non sono presenti su un veicolo a batteria. Tra le due categorie, restano invece invariate le sostituzioni del filtro abitacolo, dei dischi e delle pastiglie dei freni, del liquido dei freni. Ma parlando di impianto frenante, la presenza di frenata rigenerativa sulle auto a zero emissioni consente anche in questo caso intervalli di sostituzione estremamente più lunghi.
A titolo esemplificativo, in 5 anni la spesa per la manutenzione ordinaria di un’auto elettrica di segmento C è pari in media a poco più di un terzo (circa il 30-40%) del costo relativo a un’analoga vettura con propulsione endotermica.
Per approfondire l’argomento:
- Parlamento Europeo: “Electric road vehicles in the European Union”
- The European Consumer Organization: “Low carbon cars in the 2020s”