La ricarica a casa si presta a essere una soluzione ideale per i privati in quanto consente di ricaricare la batteria durante la sosta del veicolo nei box privati o nei posti auto condominiali quando il veicolo è fermo. Ad oggi risulta la modalità di ricarica più utilizzata da chi possiede un’auto elettrica, infatti circa il 90% della ricarica dei veicoli elettrici infatti avviene in punti di ricarica privati presso le proprie abitazioni.
In un contesto residenziale, i punti di ricarica si distinguono in:
– Punti di ricarica privati: bene disponibile per il solo proprietario del punto di ricarica.
– Punti di ricarica condominiali: sono un bene comune usufruibile dai condòmini e disciplinato dai rispettivi regolamenti.
Ma è difficile effettivamente farlo?
No, ricaricare l’auto elettrica a casa non è particolarmente difficile, né da un punto di vista tecnico, né di sicurezza né regolatorio.
Sotto il profilo tecnico la soluzione consigliata è quella di installare una wallbox, un dispositivo apposito che, attraverso la modalità di ricarica chiamata Modo 3, garantisce il massimo della sicurezza e tempi di ricarica ottimali. Questo tipo di installazione può essere eseguita senza particolari complessità da un elettricista abilitato, ma è sempre utile effettuare un sopralluogo preventivo per individuare eventuali peculiarità dell’intervento.
La ricarica tramite il caricatore fornito con l’automobile sarebbe invece da utilizzare esclusivamente all’occorrenza , in quanto questa modalità non è concepita per un uso intenso e continuativo.
Dal punto di vista della sicurezza, il Dipartimento dei Vigili del fuoco ha certificato che, allo stato attuale, non risulta che i veicoli elettrici presentino un livello di rischio di incendio maggiore rispetto ai veicoli tradizionali e l’installazione di punti di ricarica è considerata attività non rilevante ai fini della sicurezza antincendio.
Infine, dal punto vista normativo, l’installazione di un punto di ricarica può richiedere diversi adempimenti da parte del condòmino o gruppo di condòmini richiedenti, dell’amministratore di condominio e dall’assemblea che, a seconda delle fattispecie specifiche. La convocazione dell’assemblea è necessaria solamente nei casi in cui l’installazione inficia su parti comuni del condominio.
In generale è da sottolineare come le normative recenti abbiano semplificato il processo per chi desidera dotarsi di una ricarica domestica, facilitando l’adeguamento degli edifici alle nuove esigenze di mobilità elettrica.
Per approfondire l’argomento:
- Motus-E: “Guida alla ricarica privata”
- Vigili del fuoco: “circolare 05 novembre 2018”