Analisi di mercato
Maggio 2023 – I record non bastano: l’auto elettrica cresce in Italia, ma i major market europei restano lontani
Maggio 2023
Le immatricolazioni full electric nei primi cinque mesi dell’anno sono pari a 26.525 unità, con un incremento del +41,10% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Leggi di seguito l’analisi di dettaglio per saperne di più.
Progressivo immatricolazioni YTD
Le auto elettriche
Nel mese di maggio le immatricolazioni delle auto elettriche pure sono pari a 6.164 unità contro le 4.473 dello stesso mese del 2022, con un aumento del 37,80%. In lieve aumento la quota di mercato, salita al 4,12% rispetto al 3,67% registrato nel mese di maggio 2022.
Nei primi cinque mesi dell’anno le immatricolazioni di auto elettriche sono quindi oltre ventiseimila (26.525, con una market share del 3,77%), contro le 18.799 del 2022.
Il parco circolante BEV si attesta così a 193.619 unità.
Analisi di mercato | Maggio 2023 | Maggio 2022 | Diff. mese % | YTD 2023 | YTD 2022 | Diff. YTD % |
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BEV | 6.164 | 4.473 | 37,80% | 26.525 | 18.799 | 41,10% |
Tutte le alimentazioni | 149.701 | 121.836 | 22,87% | 704.464 | 559.595 | 25,89% |
Percentuale su tutte le alimentazioni | 4,12% | 3,67% | 0,45% | 3,77% | 3,36% | 0,41% |
Il mercato totale delle auto
Il mercato auto complessivo registra in Italia a maggio 149.701 immatricolazioni, in progresso del 22,87% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (+27.865 unità), raggiungendo un immatricolato complessivo nel periodo gennaio-maggio 2023 di 704.464 unità, in crescita del 25,89%.
Di seguito la distribuzione delle immatricolazioni da inizio anno per alimentazione.
Elettriche (BEV)
Ibrido Plug-in (PHEV)
Ibrido
Mild Hybrid
Benzina
Diesel
Altro
Stabile la distribuzione delle auto per classe di emissioni, con il mercato che vede prevalere ancora la categoria 91-135 gCO2/km con il 63,9% di share nel periodo gennaio-maggio; seguita dalla categoria 136-160 gCO2/km con il 21,2% di share.
Canali di mercato YTD
CANALI DI MERCATO – BEV YTD
CANALI DI MERCATO – MERCATO TOTALE YTD
Guardando ai canali di mercato, da gennaio a maggio le BEV totalizzano tra i privati 13.097 immatricolazioni (+83,2% rispetto a YTD 2022); mentre le “auto-immatricolazioni” del canale rivenditori registrano un -22,36% con 3.371 veicoli immatricolati nei primi cinque mesi dell’anno. In crescita le flotte commerciali (+44,25% rispetto a YTD 2022), con 2.334 veicoli immatricolati; anche il noleggio a lungo termine registra un aumento del +25,36% rispetto a YTD 2022, con 6.594 veicoli immatricolati da inizio anno. in fine, il noleggio a breve termine, con 1.129 vetture immatricolate da inizio anno, registra un +162,56% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Le auto BEV più vendute in Italia YTD
La top 5 delle BEV più vendute a maggio 2023, da inizio anno, vede al primo posto la Tesla Model Y con 4.162 unità, seguita dalla Fiat 500e con 2.392 esemplari immatricolati. Terza piazza per la Tesla Model 3 con 2.232 unità, davanti alla Smart Fortwo con 2.087 veicoli. Chiude la top 5 la MG4 con 1.070.
Distribuzione geografica auto BEV YTD
Per quanto riguarda le immatricolazioni su base regionale, nei primi cinque mesi del 2023 troviamo in testa la Lombardia con 4.786 veicoli immatricolati (+47% rispetto ai primi cinque mesi del 2022), davanti al Trentino-Alto Adige con 4.436 immatricolazioni (17,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). Seguono il Lazio con 2.981 veicoli immatricolati (+89,3% rispetto a YTD 2022), seguito dalla Toscana con 2.650 veicoli (+36% su YTD 2022) e il Veneto con 2.273 veicoli immatricolati (+52,6% rispetto al primo pentamestre 2022), seguita dall’Emilia-Romagna che totalizza 2.065 veicoli (+37,3 a partire da gennaio 2022).
Auto BEV immatricolate YTD
2.200 – 5.000
251 – 4.999
0 – 250
Distribuzione geografica europea YTD (mese precedente)
Dal confronto del primo quadrimestre del 2023 con quello del 2022 si nota un incremento della market share delle BEV in tutti i Paesi europei. Nel primo quadrimestre del 2023, le auto BEV immatricolate nei principali Paesi europei coprono una percentuale della market share sempre crescente, con l’Olanda sempre più in testa con oltre 26% di market share e la Germania che in termini assoluti immatricola in soli quattro mesi del 2023 quasi 125.000 BEV.
I due Paesi che tra i big europei registrano la market share BEV più bassa rimangono la Spagna, con il 4,8%, e l’Italia, con il 3,7%.
Progressivo immatricolazioni veicoli commerciali leggeri BEV YTD
Nei primi cinque mesi del 2023 i veicoli commerciali completamente elettrici registrano una quota di mercato che sfiora il 4% (3,93%) e proseguono con l’aumento del 140%, più che raddoppiando i dati del 2022, quando nei primi cinque mesi si immatricolavano 1.225 unità.
Considerando tutte le alimentazioni, il mercato dei veicoli commerciali nei primi cinque mesi del 2023 mostra una crescita del 6,4% sul 2022, con 73.696 unità immatricolate, segnale di quanto la crescita dell’alimentazione completamente elettrica sia significativo.
Punti di ricarica ed infrastrutture - Marzo 2023
L’ultimo trimestre 2022 avevamo raggiunto il record storico di installazioni, ma ad inizio 2023 (in questi primi tre mesi) riusciamo a fare ancora meglio, con un aumento di +4.401 punti di ricarica ed oltre 300 nuovi punti di ricarica ad uso pubblico installati ogni settimana.
Dalla nostra rilevazione trimestrale infatti, al 31 marzo 2023, in Italia risultano installati 41.173 punti di ricarica installati in 22.107 infrastrutture di ricarica (o stazioni, o colonnine) e 15.262 location accessibili al pubblico.
Rispetto alla precedente elaborazione di dicembre 2022, che riportava 36.772 punti di ricarica in 19.334 infrastrutture di ricarica e 14.048 location, si osserva un aumento di +4.401 punti di ricarica, +2.773 infrastrutture di ricarica e +1.214 nuove location.
Per il secondo trimestre consecutivo si registra il più alto incremento di punti di ricarica in termini assoluti di tutte le rilevazioni Motus-E, confermando e rafforzando il trend migliorativo, già evidenziato nelle rilevazioni precedenti (nel trimestre ottobre-dicembre 2022 era stato registrato il record di installazioni con +3.996 punti di ricarica installati nel trimestre). Confrontando i dati con marzo 2022, nel corso dell’ultimo anno, i punti di ricarica risultano aumentati di +13.316 unità (+47,3%).
Il 70% dei punti di ricarica rilevati si presenta collocato su suolo pubblico (e.g. strada) mentre il restante 30% su suolo privato a uso pubblico (e.g. supermercati o centri commerciali). Continua a crescere la quota di punti ad accesso pubblico collocati su suolo privato, segnale che i parcheggi esistenti, accessibili al pubblico, sono sempre più sfruttati per i punti di ricarica.
La potenza dei punti di ricarica
Si mantiene stabile, rispetto al trimestre precedente, la distribuzione dei punti di ricarica in termini di potenza installata, con l’88% dei punti di ricarica installati alimentati in corrente alternata (AC) e il restante 12% dei punti di ricarica alimentati in corrente continua (DC).
Dei punti di ricarica in corrente alternata (AC), l’11% è a ricarica lenta (con potenza pari o inferiore a 7 kW), il restante 77% è a ricarica accelerata (superiore a 7 kW fino a 43 kW). Tra i punti di ricarica in corrente continua (DC), il 3,5% circa sono fast DC (fino a 50 kW inclusa), 1,5% presenta una potenza compresa tra 50 kw e 99 kW inclusa, un 4% con una potenza tra 99 kW e 150 kW inclusa e il restante 3% presenta una potenza più alta di i 150 kW.
Le infrastrutture attive
Purtroppo solo il 77% delle infrastrutture installate risultano oggi attive, e quindi utilizzabile dagli utenti finali, o perché non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative.
Il dato è purtroppo in aumento rispetto alle rilevazioni della prima metà del 2022, infatti, a fronte di un ritmo crescente di installazioni da parte degli operatori e di infrastrutture a potenze più elevate, il processo autorizzativo, incluso quello del distributore di rete (DSO) per l’allaccio, presenta ancora tempi lunghi che si rivelano, sempre di più, un limite al servizio a disposizione di chi guida elettrico.
È evidente la necessità di un miglioramento in tutto il processo autorizzativo per ridurre i tempi di effettiva messa in esercizio dei punti di ricarica e come Motus-E auspichiamo che ci sia una revisione dell’iter autorizzativo previsto, attualmente spesso lungo e articolato, e soprattutto che tutti gli interventi normativi di semplificazione vengano attuati dalle Amministrazioni Locali e dal coordinamento tra i CPO ed i DSO, con l’obiettivo comune di raggiungere una infrastrutturazione capillare nel più breve tempo possibile.
La distribuzione sul territorio
In termini di distribuzione geografica il Sud e le Isole riescono a recuperare un punto percentuale sul Nord, con una distribuzione altrimenti stabile che vede, quindi, il 57% circa dei punti di ricarica nel Nord Italia, il 22% circa nel Centro e il 21% nel Sud e nelle Isole. Allo stesso modo la distribuzione dei punti di ricarica, con il 32% del totale dei punti di ricarica è situata nei capoluoghi di provincia ed il restante 68% negli altri comuni del territorio.
A livello regionale la Lombardia con 6.661 punti si conferma la regione più virtuosa, e da sola possiede il 16% di tutti i punti di ricarica in Italia. Seguono nell’ordine Piemonte, Veneto e Lazio, tutte e tre le regioni coprono ciascuna circa il 10% dei punti di ricarica, seguono Emilia-Romagna (9%) e infine la Toscana (7%). Le sei regioni complessivamente coprono circa il 62% del totale dei punti in Italia.
In termini di crescita assoluta delle singole regione, a differenza del trimestre ottobre-dicembre 2022, si è registrata una crescita più omogenea su scala nazionale, con la Campania che registra un +81%, passando da 1.184 punti di ricarica a dicembre 2022, a 2.145 punti di ricarica a marzo 2023. A parte lo sprint della Campania, a registrare la crescita più rilevante è il Friuli-Venezia Giulia con un tasso del 24%, mentre si mantengono sullo stesso tasso di crescita del +13% Sicilia e Lazio e infine la Lombardia che registra un +12%.
Nonostante i numeri assoluti ancora non paragonabili a quelli del Nord, si riscontra un maggiore tasso di crescita medio nel Sud e nelle Isole rispetto allo scorso trimestre. Questo rappresenta un buon segnale per cercare di raggiungere una maggiore uniformità tra le varie regioni in futuro. Tale obiettivo di copertura uniforme del territorio nazionale sarà perseguito e favorito anche dai bandi di gara per le infrastrutture di ricarica cofinanziati dal PNRR, sperando che esca a giorni il tanto atteso decreto ministeriale che il MiTE si era impegnato a pubblicare la scorsa estate e che rischia di far perdere all’Italia i fondi del PNRR.
La ricarica in autostrada
Le infrastrutture di ricarica lungo le arterie autostradali sono fondamentali al fine di facilitare gli spostamenti su tratti extraurbani, al fine di ridurre la range anxiety e per un’elettrificazione totale delle flotte aziendali. Seppur ancora fortemente limitata la presenza di punti di ricarica in autostrada, si contano sulle autostrade italiane un totale di punti di ricarica ad uso pubblico pari a 559 unità.
Cresce inoltre la percentuale di infrastrutture di ricarica ad alta potenza sulle autostrade raggiungendo l’83% delle infrastrutture di ricarica in autostrada suddivise tra veloci e ultraveloci.
Considerando i 7.318 km di rete autostradale in Italia (fonte: ART), risultano 7,6 punti di ricarica ogni 100 km di rete autostradale, di cui 5,9 a ricarica veloce ed ultraveloce.
Nonostante il trend migliorativo faccia ben sperare per il futuro, i numeri sono ancora bassi per coprire le esigenze e si spera che l’obbligo di apertura dei bandi ai concessionari autostradali possa accelerare questo processo.
Punti di ricarica
3.500 – 7.000
1.000 – 3.499
0 – 999
+ 13.316 (+47,8%) punti di ricarica (Marzo 2022 VS Marzo 2023)
In Italia stiamo registrando la migliore annata di sempre in termini di immatricolazioni elettriche, eppure restiamo molto lontani dai livelli di market share dei Paesi con cui ambiamo a competere. Appare sempre più evidente la necessità di rivedere le politiche incentivanti e fiscali dedicate all’elettrico per privati e flotte, in modo da sfruttare in modo efficace le risorse a disposizione per supportare la domanda.
Il confronto approfondito con gli altri Paesi Ue nei due grafici di seguito, per i primi quattro mesi dell’anno.