MOTUS-E

Analisi di mercato

Aprile 2023 – L’Italia recupera ancora, ma serve di più per recuperare il gap con i big europei

Aprile 2023

Pubblicato il 2 Maggio 2023
Ricarica
Punti di ricarica
41.173

Le immatricolazioni full electric nel primo quadrimestre sono pari a 20.360 unità, con un incremento del +42,12% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Leggi di seguito l’analisi di dettaglio per saperne di più.

Progressivo immatricolazioni YTD

AUTO BEV
20.360
QUOTA DI MERCATO
3,67%
Totale Auto
554.678

Le auto elettriche

Nel mese di aprile le immatricolazioni delle auto elettriche pure sono pari a 3.988 unità contro le 3.032 dello stesso mese del 2022, con un aumento del 31,53%. In lieve aumento la quota di mercato, salita al 3,16% rispetto al 3,10% registrato ad aprile 2022.

Nei primi quattro mesi dell’anno le immatricolazioni di auto elettriche sono quindi oltre ventimila (20.360, con una market share del 3,67%), contro le 14.326 del 2022.

Il parco circolante BEV si attesta così a 187.455 unità.

Analisi di mercato Aprile 2023 Aprile 2022 Diff. mese % YTD 2023 YTD 2022 Diff. YTD %
BEV 3.988 3.032 31,53% 20.360 14.326 42,12%
Tutte le alimentazioni 126.209 97.902 28,91% 554.678 437.759 26,71%
Percentuale su tutte le alimentazioni 3,16% 3,10% 0,06% 3,67% 3,27% 0,40%

Il mercato totale delle auto

Il mercato auto complessivo registra in Italia ad aprile 126.209 immatricolazioni, in progresso del 28,91% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (+28.307 unità), raggiungendo un immatricolato complessivo nel primo quadrimestre 2023 di 554.678 unità, in crescita del 26,7%. Da notare peraltro che il mese è stato caratterizzato da diverse festività e “ponti”, con possibili riflessi negativi sul numero delle immatricolazioni registrate.

Di seguito la distribuzione delle immatricolazioni da inizio anno per alimentazione.

Elettriche (BEV)

Ibrido Plug-in (PHEV)

Ibrido

Mild Hybrid

Benzina

Diesel

Altro

Stabile la distribuzione delle auto per classe di emissioni, con il mercato che ad aprile vede prevalere ancora la categoria 91-135 gCO2/km con il 64,2% di share; seguita dalla categoria 136-160 gCO2/km  con il 21,34% di share.

Canali di mercato YTD

PRIVATI
51,48%
FLOTTE AZIENDALI
8,89%
RIVENDITORI
13,04%
NOLEGGIO (LUNGO TERMINE)
22,93%
NOLEGGIO (BREVE TERMINE)
3,66%
CANALI DI MERCATO – BEV YTD
CANALI DI MERCATO – MERCATO TOTALE YTD

Guardando ai canali di mercato, da gennaio ad aprile le BEV totalizzano tra i privati 10.482  immatricolazioni (+117,1% rispetto a YTD 2022). In aumento rispetto allo scorso anno anche il noleggio a breve termine, che registra un +104,4%, totalizzando, nel primo quadrimestre del 2023, 746 veicoli immatricolati. Una crescita più modesta si è registrata invece per il noleggio a lungo termine, con un +11,7%, raggiungendo quota 4.668 veicoli immatricolati. In crescita anche le flotte commerciali con il 36,8% di incremento rispetto al 2022 e un immatricolato dall’inizio dell’anno pari a 1.809 unità, mentre diminuiscono le “autoimmatricolazioni” del canale manufacturer & dealer: -26,9% con 2.655 veicoli immatricolati nel primo quadrimestre 2023, contro i 3.633 dello stesso periodo dell’anno scorso.

Le auto BEV più vendute in Italia YTD

1
TESLA MODEL Y
3.436
2
FIAT 500E
1.903
3
SMART FORTWO
1.697
4
TESLA MODEL 3
1.571
5
RENAULT MEGANE E-TECH
876

La top 5 delle BEV più vendute ad aprile 2023, da inizio anno, vede al primo posto la Tesla Model Y con 3.436 unità, seguita dalla Fiat 500e con 1.903 esemplari immatricolati. Terza piazza per la Smart Fortwo con 1.697 unità, davanti alla Tesla Model 3 con 1.571 veicoli. Chiude la top 5 la Renault Megane e-tech con 876 unità.

Distribuzione geografica auto BEV YTD

NORD OVEST
6.070
NORD EST
6.919
CENTRO
4.949
SUD
1.590
ISOLE
832

Per quanto riguarda le immatricolazioni su base regionale, nei primi quattro mesi del 2023 troviamo in testa la Lombardia con 3.774 veicoli immatricolati (+47,3% rispetto al primo quadrimestre 2022), davanti al Trentino-Alto Adige con 3.091 immatricolazioni (-1,12% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). Seguono il Lazio con 2.277 veicoli immatricolati (+77,7%), la Toscana con 2.141 veicoli (+44,3% rispetto al primo quadrimestre 2022) e il Veneto con 1.838 veicoli immatricolati (+65,9% rispetto al primo quadrimestre 2022).

Auto BEV immatricolate YTD

  1.800 – 3.800
  201 – 1.799
  0 – 200

Distribuzione geografica europea YTD (mese precedente)

ITALIA
16.372
BELGIO
20.782
FRANCIA
64.884
GERMANIA
94.806
OLANDA
25.161
SPAGNA
11.597
REGNO UNITO
76.230

Dal confronto del primo trimestre del 2023 con quello del 2022 si nota un incremento della market share delle BEV in tutti i Paesi europei.

Nel primo trimestre del 2023, le auto BEV immatricolate nei principali Paesi europei coprono una buona percentuale della market share, compresa tra il 14% e il 25% per Belgio, Francia, Germania, Inghilterra e Olanda, con quest’ultima che registra la quota di mercato più elevata, pari al 25,6%. I due Paesi che tra i big europei registrano la market share BEV più bassa rimangono la Spagna, con il 4,8%, e l’Italia, con il 3,8%.

Progressivo immatricolazioni veicoli commerciali leggeri BEV YTD

VEICOLI COMMERCIALI LEGGERI BEV
2.153
QUOTA DI MERCATO
3,77%
di 57.142 totale veicoli commerciali leggeri

Nel primo quadrimestre 2023 i veicoli commerciali completamente elettrici registrano una quota di mercato del 3,8% con 2.153 unità immatricolate, in aumento del 146% rispetto al primo quadrimestre del 2022, quando le immatricolazioni si attestavano a 876 unità.

Considerando tutte le alimentazioni, il mercato dei veicoli commerciali nel primo quadrimestre 2023 mostra una lieve crescita del 5% sul 2022, con 57.142 unità immatricolate.

Punti di ricarica ed infrastrutture - Marzo 2023

PUNTI DI RICARICA
i
41.173
INFRASTRUTTURE DI RICARICA
i
22.107
LOCATION
i
15.262

L’ultimo trimestre 2022 avevamo raggiunto il record storico di installazioni, ma ad inizio 2023 (in questi primi tre mesi) riusciamo a fare ancora meglio, con un aumento di +4.401 punti di ricarica ed oltre 300 nuovi punti di ricarica ad uso pubblico installati ogni settimana. 

Dalla nostra rilevazione trimestrale infatti, al 31 marzo 2023, in Italia risultano installati 41.173 punti di ricarica installati in 22.107 infrastrutture di ricarica (o stazioni, o colonnine) e 15.262 location accessibili al pubblico.

Rispetto alla precedente elaborazione di dicembre 2022, che riportava 36.772 punti di ricarica in 19.334 infrastrutture di ricarica e 14.048 location, si osserva un aumento di +4.401 punti di ricarica, +2.773 infrastrutture di ricarica e +1.214 nuove location.

Per il secondo trimestre consecutivo si registra il più alto incremento di punti di ricarica in termini assoluti di tutte le rilevazioni Motus-E, confermando e rafforzando il trend migliorativo,  già evidenziato nelle rilevazioni precedenti (nel trimestre ottobre-dicembre 2022 era stato registrato il record di installazioni con +3.996 punti di ricarica installati nel trimestre). Confrontando i dati con marzo 2022, nel corso dell’ultimo anno, i punti di ricarica risultano aumentati di +13.316 unità (+47,3%).

Il 70% dei punti di ricarica rilevati si presenta collocato su suolo pubblico (e.g. strada) mentre il restante 30% su suolo privato a uso pubblico (e.g. supermercati o centri commerciali). Continua a crescere la quota di punti ad accesso pubblico collocati su suolo privato, segnale che i parcheggi esistenti, accessibili al pubblico, sono sempre più sfruttati per i punti di ricarica.

La potenza dei punti di ricarica

Si mantiene stabile, rispetto al trimestre precedente, la distribuzione dei punti di ricarica in termini di potenza installata, con l’88% dei punti di ricarica installati alimentati in corrente alternata (AC) e il restante 12% dei punti di ricarica alimentati in corrente continua (DC). 

Dei punti di ricarica in corrente alternata (AC), l’11% è a ricarica lenta (con potenza pari o inferiore a 7 kW), il restante 77% è a ricarica accelerata (superiore a 7 kW fino a 43 kW). Tra i punti di ricarica in corrente continua (DC), il 3,5% circa sono fast DC (fino a 50 kW inclusa), 1,5% presenta una potenza compresa tra 50 kw e 99 kW inclusa, un 4% con una potenza tra  99 kW e 150 kW inclusa e il restante 3% presenta una potenza più alta di i 150 kW.

Le infrastrutture attive

Purtroppo solo il 77% delle infrastrutture installate risultano oggi attive, e quindi utilizzabile dagli utenti finali, o perché non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative.

Il dato è purtroppo in aumento rispetto alle rilevazioni della prima metà del 2022, infatti, a fronte di un ritmo crescente di installazioni da parte degli operatori e di infrastrutture a potenze più elevate, il processo autorizzativo, incluso quello del distributore di rete (DSO) per l’allaccio, presenta ancora tempi lunghi che si rivelano, sempre di più, un limite al servizio a disposizione di chi guida elettrico. 

È evidente la necessità di un miglioramento in tutto il processo autorizzativo per ridurre i tempi di effettiva messa in esercizio dei punti di ricarica e come Motus-E auspichiamo che ci sia una revisione dell’iter autorizzativo previsto, attualmente spesso lungo e articolato, e soprattutto che tutti gli interventi normativi di semplificazione vengano attuati dalle Amministrazioni Locali e dal coordinamento tra i CPO ed i DSO, con l’obiettivo comune di raggiungere una infrastrutturazione capillare nel più breve tempo possibile.

La distribuzione sul territorio

In termini di distribuzione geografica il Sud e le Isole riescono a recuperare un punto percentuale sul Nord, con una distribuzione altrimenti stabile che vede, quindi, il 57% circa dei punti di ricarica nel Nord Italia, il 22% circa nel Centro e il 21% nel Sud e nelle Isole. Allo stesso modo la distribuzione dei punti di ricarica, con il 32% del totale dei punti di ricarica è situata nei capoluoghi di provincia ed il restante 68% negli altri comuni del territorio.

A livello regionale la Lombardia con 6.661 punti si conferma la regione più virtuosa, e da sola possiede il 16% di tutti i punti di ricarica in Italia. Seguono nell’ordine Piemonte, Veneto e Lazio, tutte e tre le regioni coprono ciascuna circa il 10% dei punti di ricarica, seguono Emilia-Romagna (9%) e infine la Toscana (7%). Le sei regioni complessivamente coprono circa il 62% del totale dei punti in Italia.

In termini di crescita assoluta delle singole regione, a differenza del trimestre ottobre-dicembre 2022, si è registrata una crescita più omogenea su scala nazionale, con la Campania che registra un +81%, passando da 1.184 punti di ricarica a dicembre 2022, a 2.145 punti di ricarica a marzo 2023. A parte lo sprint della Campania, a registrare la crescita più rilevante è il Friuli-Venezia Giulia con un tasso del 24%, mentre si mantengono sullo stesso tasso di crescita del +13% Sicilia e Lazio e infine la Lombardia che registra un +12%.

Nonostante i numeri assoluti ancora non paragonabili a quelli del Nord, si riscontra un maggiore tasso di crescita medio nel Sud e nelle Isole rispetto allo scorso trimestre. Questo rappresenta un buon segnale per cercare di raggiungere una maggiore uniformità tra le varie regioni in futuro. Tale obiettivo di copertura uniforme del territorio nazionale sarà perseguito e favorito anche dai bandi di gara per le infrastrutture di ricarica cofinanziati dal PNRR, sperando che esca a giorni il tanto atteso decreto ministeriale che il MiTE si era impegnato a pubblicare la scorsa estate e che rischia di far perdere all’Italia i fondi del PNRR.  

La ricarica in autostrada

Le infrastrutture di ricarica lungo le arterie autostradali sono fondamentali al fine di facilitare gli spostamenti su tratti extraurbani, al fine di ridurre la range anxiety e per un’elettrificazione totale delle flotte aziendali. Seppur ancora fortemente limitata la presenza di punti di ricarica in autostrada, si contano sulle autostrade italiane un totale di punti di ricarica ad uso pubblico pari a 559 unità.

Cresce inoltre la percentuale di infrastrutture di ricarica ad alta potenza sulle autostrade raggiungendo l’83% delle infrastrutture di ricarica in autostrada suddivise tra veloci e ultraveloci. 

Considerando i 7.318 km di rete autostradale in Italia (fonte: ART), risultano 7,6 punti di ricarica ogni 100 km di rete autostradale, di cui 5,9 a ricarica veloce ed ultraveloce. 

Nonostante il trend migliorativo faccia ben sperare per il futuro, i numeri sono ancora bassi per coprire le esigenze e si spera che l’obbligo di apertura dei bandi ai concessionari autostradali possa accelerare questo processo.

Totale punti di ricarica
41.173
Infrastruttura
22.107
Totale location
15.262

Punti di ricarica

  3.500 – 7.000
  1.000 – 3.499
  0 – 999

+ 13.316 (+47,8%) punti di ricarica (Marzo 2022 VS Marzo 2023)

PUNTI DI RICARICA
Un punto di ricarica o di rifornimento per la fornitura di combustibile alternativo che garantisce, a livello di Unione, un accesso non discriminatorio a tutti gli utenti. L’accesso non discriminatorio può comprendere condizioni diverse di autenticazione, uso e pagamento. Il punto di ricarica consente il trasferimento di elettricità a un veicolo elettrico a diversa potenza (da 3.7kW a >150kW), anche se la potenza effettivamente immessa nel veicolo dipende dallo stesso.
INFRASTRUTTURE
Stazione dedicata che può includere uno o più punti di ricarica
LOCATION
Punto geografico/indirizzo univoco, dove possono insistere una o più infrastrutture di ricarica

Anche i dati di aprile confermano il trend di crescita in Italia delle auto completamente elettriche, sia in termini di market share che di numero di immatricolazioni assolute da inizio anno (grafico in calce), nonostante un quadro di incentivi sfavorevole rispetto ad altri Paesi europei, che ci costringe a rincorrere. Questi segnali di mercato inducono comunque a pensare che, con un supporto alla domanda adeguatamente rivisto e allineato agli altri grandi Paesi Ue, anche i risultati italiani potrebbero essere paragonabili, con una penetrazione dei BEV quindi decisamente superiore rispetto ad oggi.

Le immatricolazioni di auto elettriche in Italia sono ancora trainate dal canale privato, nonostante gli incentivi continuino ad essere sempre molto poco utilizzati. Purtroppo, come già segnalato nei mesi precedenti, siamo ancora lontani dai livelli di market share di Paesi come Francia e Germania, già nell’ordine del 14-15%, ma l’immatricolato italiano di BEV può crescere molto razionalizzando l’uso delle risorse già stanziate per stimolare la domanda. 

E il riferimento è anche alle flotte, dove non si è assistito a un trend di crescita analogo a quello dei privati, e su cui auspichiamo un intervento dedicato, ed una una politica fiscale mirata. Senza dimenticare che le flotte aziendali di oggi sono il cuore del mercato dell’usato elettrico di domani.

Da notare anche la crescita segnata dai veicoli commerciali leggeri elettrici, che nel primo quadrimestre dell’anno fanno registrare un incremento rilevante delle immatricolazioni (+146% rispetto allo stesso periodo del 2022, con 2.153 veicoli immatricolati), nonostante gli attuali strumenti di supporto economico presentino difficoltà di accesso e limitazioni di utilizzo.

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