Il faro delle Forze dell’Ordine, gli arresti e la task force tecnica di Motus-E. Per pochi euro di rame si rischiano fino a 10 anni di reclusione
Roma 16 aprile 2025 – Motus-E ha appreso con soddisfazione i primi importanti risultati ottenuti dalle Forze dell’Ordine per fermare i furti di rame dalle colonnine di ricarica per le auto elettriche.
Negli ultimi mesi – soprattutto a Roma e nel Lazio – si sono verificati circa 200 episodi di danneggiamento delle infrastrutture finalizzati alla sottrazione dei cavi di ricarica, e nei giorni scorsi la Polizia di Stato ha messo a segno una serie di arresti e concluso con successo le prime operazioni volte a bloccare questo fenomeno.
“La Pubblica sicurezza ha prontamente acceso un faro sulla vicenda e gli operatori della ricarica si sono messi a disposizione per fornire il massimo supporto attraverso una condivisione di informazioni estremamente proficua”, spiega il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, sottolineando che “come associazione noi abbiamo immediatamente dato vita a una task force dedicata alla questione, per monitorare la situazione e diffondere le migliori best practice per la sicurezza delle infrastrutture, a partire dall’utilizzo a tappeto delle telecamere, anche con riconoscimento automatico della targa”.
“Sul tema è importante essere chiari”, conclude Naso, “per pochi euro di rame si fanno danni ingenti e chi commette questi reati rischia moltissimo, perché la fattispecie può prevedere diverse aggravanti, dal danneggiamento alla sottrazione di materiale da infrastrutture per l’erogazione di energia, che possono comportare pene fino a 10 anni di reclusione”.
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Pubblicato il 1 Aprile 2025