Si prepara ad essere l’auto più potente mai uscita dai cantieri italiani e questo, quando i tuoi avversari sono qualcuno come Ferrari e Lamborghini, deve significare pur qualcosa. Potrebbe essere l’auto più potente che abbia mai graffiato la strada, anche se quando si parla di hypercar, perché ormai il termine supercar non basta più è obsoleto, la disputa tra primo, secondo e terzo posto diventa questione di centesimi. Ma alla fine non conta essere la numero uno, come non importa che costi qualcosa come 2 milioni di euro. Quello che rende davvero unica e speciale la Pininfarina Battista è che è completamente elettrica. L’auto, che ha recentemente fatto il suo debutto sul palco del Salone di Ginevra 2019, ribalta la scena e finalmente coniuga insieme il binomio alte prestazioni e propulsione elettrica.
Certo, la Battista non è l’unica auto tra le elettriche ad aver raggiunto vette inimmaginate, tuttavia la Automobili Pininfarina è sul mercato dei produttori da poco più di un anno. E questo è forse il vero successo che ha sedotto il salone; aver scavalcato silenziosamente i nomi più importanti del settore in un lasso di tempo così infinitesimale, generando un senso di ammirazione misto a curiosità.
Bisogna dirlo, la casa automobilista “dell’anno” non è veramente una cenerentola sconosciuta del panorama settoriale. Si tratta di una sorta di spin-off della Pininfarina, ben più nota e acclamata casa di design italiana di settore, fautrice del successo estetico di marchi come Ferrari e Alfa Romeo.
Il passaggio, o meglio la diversificazione, verso la costola della produzione è iniziato nel 2015 quando il gruppo indiano Mahindra Group, ha acquistato una partecipazione di maggioranza di Pininfarina.
Mahindra che possiede inoltre la società automobilistica sudcoreana Ssang Yong Motor e la gestione di una squadra nella Formula E, non è proprio un novellino e quando è approdato a Pininfarina per estendere l’azienda oltre i tavoli da disegno, ha portato con sé esperienze e risorse di rilievo.
Altro fatto interessante e la politica scelta dalla Automobili Pininfarina per introdursi sul mercato. Se infatti molti dei competitor spingono l’acceleratore sui mercati di massa, Pininfarina nuota nella direzione opposta, puntando a dimostrare che le auto elettriche possono essere lussuose, sexy, esclusive, e assumere lo status symbol di oggetto del desiderio. In una parola collezionabile. Questo non esclude il resto, il gruppo è ben conscio che veicoli elettrici sono il futuro, e che di conseguenza mobilità condivisa e mercati di massa sono strade, se non obbligate, quantomeno più che percorribili.
Certo è che la Battista, che prende il nome dal fondatore Battista “Pinin” Farina, non sarà l’unico modello elettrico prodotto da Automobili Pininfarina. Il piano, almeno per il momento, è creare una gamma di veicoli elettrici, sportivi inclusi, cercando di rimanere stabili nella fascia di lusso.
 
(Fonte dell’immagine: Quattroruote.it)

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