Analisi di mercato
Marzo 2023 – Crescita record in Italia per immatricolazioni e rete di ricarica
Marzo 2023
Le immatricolazioni full electric nei primi tre mesi dell’anno risultano in aumento dell’81,96% sul 2022 a 8.170 unità, facendo registrare il record storico di immatricolazioni BEV del primo trimestre dell’anno. Anche le infrastrutture di ricarica sono in netto aumento, con un nuovo record di punti di ricarica installati, che ormai hanno un ritmo superiore ai 300 a settimana ed il totale nazionale che vola oltre quota 41.000.
Leggi di seguito l’analisi di dettaglio per saperne di più.
Progressivo immatricolazioni YTD
Le auto elettriche
A marzo le immatricolazioni delle auto elettriche pure sono pari a 8.170 unità contro le 4.490 dello stesso mese del 2022, con un aumento dell’82%. In progressione nel mese anche la quota di mercato, salita al 4,84% dal 3,73% registrato a marzo 2022.
Il parco circolante BEV si attesta così a 183.467 unità.
Analisi di mercato | Marzo 2023 | Marzo 2022 | Diff. mese % | YTD 2023 | YTD 2022 | Diff. YTD % |
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BEV | 8.170 | 4.490 | 81,96% | 16.372 | 11.294 | 44,96% |
Tutte le alimentazioni | 168.805 | 120.383 | 40,22% | 428.440 | 339.857 | 26,06% |
Percentuale su tutte le alimentazioni | 4,84% | 3,73% | 1,11% | 3,82% | 3,32% | 0,50% |
Il mercato totale delle auto
Il mercato auto complessivo registra in Italia a marzo 168.805 immatricolazioni, in progresso del 40,22% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso (+48.422 unità).
Di seguito la distribuzione delle immatricolazioni da inizio anno per alimentazione.
Elettriche (BEV)
Ibrido Plug-in (PHEV)
Ibrido
Mild Hybrid
Benzina
Diesel
Altro
Stabile la distribuzione delle auto per classe di emissioni, con il mercato che a marzo vede prevalere ancora la categoria 91-135 gCO2/km con il 64,5% di share.
Canali di mercato YTD
CANALI DI MERCATO – BEV YTD
CANALI DI MERCATO – MERCATO TOTALE YTD
Guardando ai canali di mercato, da gennaio a marzo le BEV totalizzano tra i privati 8.707 immatricolazioni (+118,5% rispetto a YTD 2022), in aumento rispetto allo scorso anno è il noleggio a breve termine, che registra un +57,2% totalizzando, nel primo trimestre del 2023, 492 veicoli immatricolati. Una crescita più modesta si è registrata invece per il noleggio a lungo termine, con un +17,7%, raggiungendo quota 3.686 veicoli immatricolati. In crescita anche le flotte commerciali con circa il 35% di incremento rispetto al 2022, mentre diminuiscono le “autoimmatricolazioni” del canale manufacturer & dealer con un -27%, totalizzando 2.038 veicoli immatricolati nel primo trimestre contro i 2.791 veicoli immatricolati nel primo trimestre 2022.
Le auto BEV più vendute in Italia YTD
La top 5 delle BEV più vendute a Marzo 2023, da inizio anno, vede al primo posto la Tesla Model Y con 2.956 unità, seguita dalla Fiat 500e con 1.531 esemplari immatricolati. Terza piazza per la Tesla Model 3 con 1.347 unità, davanti alla Smart Fortwo con 1.332 veicoli. Chiude la top 5 la Renault Megane e-tech con 733 unità.
Distribuzione geografica auto BEV YTD
Per quanto riguarda le immatricolazioni regionali nel primo trimestre del 2023, nelle prime tre posizioni troviamo la Lombardia con 3.070 veicoli immatricolati (+46,5% rispetto a YTD 2022), il Trentino-Alto Adige con 2.303 immatricolati da gennaio 2023, con un -6,9% rispetto alle immatricolazioni totalizzate nel primo trimestre del 2022. Seguono il Lazio con 1.846 veicoli immatricolati (+76,1%), la Toscana con 1.754 veicoli (+68% rispetto al primo trimestre 2022) ed infine il Veneto con 1.497 veicoli immatricolati (+63,4% rispetto al primo trimestre 2022).
Auto BEV immatricolate YTD
1.700 – 3.100
201 – 1.699
0 – 200
Distribuzione geografica europea YTD (mese precedente)
Dal confronto del primo bimestre del 2022 con quello del 2023 si monitora un incremento della market share delle BEV in tutti i Paesi europei.
Nel primo bimestre del 2023, le auto BEV immatricolate nei principali Paesi Europei coprono una buona percentuale della market share, compresa tra il 13% e il 19,6% per Belgio, Francia, Germania, Inghilterra e Olanda, quest’ultima registra la più elevata market share del 19,6%. I due Paesi che registrano la market share inferiore, sono la Spagna, con poco meno del 5% di market share occupata dai veicoli elettrici e l’Italia (3,1%).
Progressivo immatricolazioni veicoli commerciali leggeri BEV YTD
Nel primo trimestre i veicoli commerciali completamente elettrici registrano una quota di mercato del 3,7% con 1.664 unità, in aumento del 157% rispetto allo stesso trimestre del 2022, quando le immatricolazioni si erano fermate a quota 646 unità.
Considerando tutte le alimentazioni, il mercato dei veicoli commerciali nel primo trimestre cresce del 8,1% sul 2022, con 44.486 unità immatricolate.
Punti di ricarica ed infrastrutture - Marzo 2023
L’ultimo trimestre 2022 avevamo raggiunto il record storico di installazioni, ma ad inizio 2023 (in questi primi tre mesi) riusciamo a fare ancora meglio, con un aumento di +4.401 punti di ricarica ed oltre 300 nuovi punti di ricarica ad uso pubblico installati ogni settimana.
Dalla nostra rilevazione trimestrale infatti, al 31 marzo 2023, in Italia risultano installati 41.173 punti di ricarica installati in 22.107 infrastrutture di ricarica (o stazioni, o colonnine) e 15.262 location accessibili al pubblico.
Rispetto alla precedente elaborazione di dicembre 2022, che riportava 36.772 punti di ricarica in 19.334 infrastrutture di ricarica e 14.048 location, si osserva un aumento di +4.401 punti di ricarica, +2.773 infrastrutture di ricarica e +1.214 nuove location.
Per il secondo trimestre consecutivo si registra il più alto incremento di punti di ricarica in termini assoluti di tutte le rilevazioni Motus-E, confermando e rafforzando il trend migliorativo, già evidenziato nelle rilevazioni precedenti (nel trimestre ottobre-dicembre 2022 era stato registrato il record di installazioni con +3.996 punti di ricarica installati nel trimestre). Confrontando i dati con marzo 2022, nel corso dell’ultimo anno, i punti di ricarica risultano aumentati di +13.316 unità (+47,3%).
Il 70% dei punti di ricarica rilevati si presenta collocato su suolo pubblico (e.g. strada) mentre il restante 30% su suolo privato a uso pubblico (e.g. supermercati o centri commerciali). Continua a crescere la quota di punti ad accesso pubblico collocati su suolo privato, segnale che i parcheggi esistenti, accessibili al pubblico, sono sempre più sfruttati per i punti di ricarica.
La potenza dei punti di ricarica
Si mantiene stabile, rispetto al trimestre precedente, la distribuzione dei punti di ricarica in termini di potenza installata, con l’88% dei punti di ricarica installati alimentati in corrente alternata (AC) e il restante 12% dei punti di ricarica alimentati in corrente continua (DC).
Dei punti di ricarica in corrente alternata (AC), l’11% è a ricarica lenta (con potenza pari o inferiore a 7 kW), il restante 77% è a ricarica accelerata (superiore a 7 kW fino a 43 kW). Tra i punti di ricarica in corrente continua (DC), il 3,5% circa sono fast DC (fino a 50 kW inclusa), 1,5% presenta una potenza compresa tra 50 kw e 99 kW inclusa, un 4% con una potenza tra 99 kW e 150 kW inclusa e il restante 3% presenta una potenza più alta di i 150 kW.
Le infrastrutture attive
Purtroppo solo il 77% delle infrastrutture installate risultano oggi attive, e quindi utilizzabile dagli utenti finali, o perché non è stato finora possibile finalizzare il collegamento alla rete elettrica da parte del distributore di energia o per altre motivazioni autorizzative.
Il dato è purtroppo in aumento rispetto alle rilevazioni della prima metà del 2022, infatti, a fronte di un ritmo crescente di installazioni da parte degli operatori e di infrastrutture a potenze più elevate, il processo autorizzativo, incluso quello del distributore di rete (DSO) per l’allaccio, presenta ancora tempi lunghi che si rivelano, sempre di più, un limite al servizio a disposizione di chi guida elettrico.
È evidente la necessità di un miglioramento in tutto il processo autorizzativo per ridurre i tempi di effettiva messa in esercizio dei punti di ricarica e come Motus-E auspichiamo che ci sia una revisione dell’iter autorizzativo previsto, attualmente spesso lungo e articolato, e soprattutto che tutti gli interventi normativi di semplificazione vengano attuati dalle Amministrazioni Locali e dal coordinamento tra i CPO ed i DSO, con l’obiettivo comune di raggiungere una infrastrutturazione capillare nel più breve tempo possibile.
La distribuzione sul territorio
In termini di distribuzione geografica il Sud e le Isole riescono a recuperare un punto percentuale sul Nord, con una distribuzione altrimenti stabile che vede, quindi, il 57% circa dei punti di ricarica nel Nord Italia, il 22% circa nel Centro e il 21% nel Sud e nelle Isole. Allo stesso modo la distribuzione dei punti di ricarica, con il 32% del totale dei punti di ricarica è situata nei capoluoghi di provincia ed il restante 68% negli altri comuni del territorio.
A livello regionale la Lombardia con 6.661 punti si conferma la regione più virtuosa, e da sola possiede il 16% di tutti i punti di ricarica in Italia. Seguono nell’ordine Piemonte, Veneto e Lazio, tutte e tre le regioni coprono ciascuna circa il 10% dei punti di ricarica, seguono Emilia-Romagna (9%) e infine la Toscana (7%). Le sei regioni complessivamente coprono circa il 62% del totale dei punti in Italia.
In termini di crescita assoluta delle singole regione, a differenza del trimestre ottobre-dicembre 2022, si è registrata una crescita più omogenea su scala nazionale, con la Campania che registra un +81%, passando da 1.184 punti di ricarica a dicembre 2022, a 2.145 punti di ricarica a marzo 2023. A parte lo sprint della Campania, a registrare la crescita più rilevante è il Friuli-Venezia Giulia con un tasso del 24%, mentre si mantengono sullo stesso tasso di crescita del +13% Sicilia e Lazio e infine la Lombardia che registra un +12%.
Nonostante i numeri assoluti ancora non paragonabili a quelli del Nord, si riscontra un maggiore tasso di crescita medio nel Sud e nelle Isole rispetto allo scorso trimestre. Questo rappresenta un buon segnale per cercare di raggiungere una maggiore uniformità tra le varie regioni in futuro. Tale obiettivo di copertura uniforme del territorio nazionale sarà perseguito e favorito anche dai bandi di gara per le infrastrutture di ricarica cofinanziati dal PNRR, sperando che esca a giorni il tanto atteso decreto ministeriale che il MiTE si era impegnato a pubblicare la scorsa estate e che rischia di far perdere all’Italia i fondi del PNRR.
La ricarica in autostrada
Le infrastrutture di ricarica lungo le arterie autostradali sono fondamentali al fine di facilitare gli spostamenti su tratti extraurbani, al fine di ridurre la range anxiety e per un’elettrificazione totale delle flotte aziendali. Seppur ancora fortemente limitata la presenza di punti di ricarica in autostrada, si contano sulle autostrade italiane un totale di punti di ricarica ad uso pubblico pari a 559 unità.
Cresce inoltre la percentuale di infrastrutture di ricarica ad alta potenza sulle autostrade raggiungendo l’83% delle infrastrutture di ricarica in autostrada suddivise tra veloci e ultraveloci.
Considerando i 7.318 km di rete autostradale in Italia (fonte: ART), risultano 7,6 punti di ricarica ogni 100 km di rete autostradale, di cui 5,9 a ricarica veloce ed ultraveloce.
Nonostante il trend migliorativo faccia ben sperare per il futuro, i numeri sono ancora bassi per coprire le esigenze e si spera che l’obbligo di apertura dei bandi ai concessionari autostradali possa accelerare questo processo.
Punti di ricarica
3.500 – 7.000
1.000 – 3.499
0 – 999
+ 13.316 (+47,8%) punti di ricarica (Marzo 2022 VS Marzo 2023)
Il nuovo record di crescita dei punti di ricarica è un segnale molto importante così come i dati di mercato che evidenziano un sensibile recupero delle auto elettriche in Italia.
In questi primi tre mesi del 2022, le immatricolazioni di auto full electric fanno registrare il record storico, rispetto ai primi tre mesi degli anni precedenti (grafico in calce), con la più importante market share. Immatricolazioni trainate dal canale privato, nonostante gli incentivi continuino ad essere poco utilizzati (a marzo è leggermente incrementato il loro utilizzo, ma comunque a ritmi non soddisfacenti). Questi segnali ci fanno sperare che, con un supporto adeguatamente rivisto, ed allineato a quello degli altri Paesi Europei, anche i risultati italiani potrebbero essere paragonabili.
Purtroppo siamo ancora lontani dai livelli di market share di Paesi come Francia e Germania, già nell’ordine del 14-15%, ma l’immatricolato italiano di BEV può ancora crescere molto razionalizzando l’uso delle risorse già stanziate per stimolare la domanda. E il riferimento è anche alle flotte, dove non si è assistito a un trend di crescita analogo a quello dei privati.
Sviluppare il potenziale di questo canale di mercato, con un’incentivazione più incisiva o una politica fiscale mirata, può fare la differenza. Lavorare con attenzione su questo fronte consentirebbe infatti all’Italia di assottigliare la distanza dagli altri big Ue e di raggiungere una quota di mercato BEV intorno al 6,5%. Senza dimenticare che le flotte aziendali di oggi sono il cuore del mercato dell’usato elettrico di domani.