526 miliardi di investimenti pianificati dalle case auto sui veicoli elettrici. L’imponente cifra, come riporta l’articolo di Bloomberg a firma di David Welch, è più del doppio dell’importo che era stato mappato circa due anni fa e potrebbe segnare il giro di vite del settore e del futuro della mobilità. Secondo Alix Partners non ci saranno ulteriori risorse, anche per il momento di crisi dell’auto, sufficienti a sostenere investimenti sia nei veicoli tradizionali sia in quelli elettrici; infatti, quelli previsti per gli EV andranno a discapito di quelli per lo sviluppo dei veicoli a combustione interna (ICE).
Se gli investimenti si concentreranno sui BEV, gli ICE comunque non spariranno dal mercato, anche se in Europa si confermerà il ban al 2035: come già spiegato più volte infatti il nuovo regolamento vieterà la vendita in Europa di nuovi veicoli a combustione interna ma non la sua produzione o vendita in altri mercati. Un segnale importante a imprese e cittadini sulla direzione che il mercato e i costruttori stanno già prendendo per conto proprio. Molte case automobilistiche hanno infatti anticipato o già annunciato entro quando le loro produzioni saranno completamente elettriche ma in ogni caso i modelli alimentati da combustibili fossili saranno disponibili ancora per una quindicina d’anni.
Una domanda fondamentale che l’articolo si pone è: come saranno i prossimi veicoli ICE? Non saranno tecnologicamente avanzati dato che come anticipato l’R&D delle case automobilistiche si sposterà sempre più verso gli EV ed eventuali cambiamenti ai motori verranno effettuati solo per ottimizzare i consumi e rispettare i vincoli di emissioni. Di conseguenza anche il design potrebbe passare in secondo piano per ottimizzare tempi e costi di produzione. Mark Wakefield, di AlixPartners, ha infatti dichiarato che il budget per i restyling di alcuni veicoli potrebbero passare dal canonico miliardo di dollari o più a “soli” cento milioni.
Lo scenario che si sta prospettando è un numero di modelli di EV che a breve raggiungerà quello di ICE disponibili (pari numero di modelli nel 2026, 135 BEV e ICE negli Usa) e questi ultimi potranno essere delle occasioni per i consumatori che non potranno permettersi veicoli elettrici o non avranno un accesso alle infrastrutture di ricarica, più che rappresentare dei prodotti tecnologicamente avanzati. Questa riduzione sui costi di sviluppo riuscirà a difendere i profitti sugli ICE ma ne ridurrà di molto i margini e i volumi di vendita, costringendo gli OEM a proteggere le proprie reti di vendita con somme ingenti (si stima un fabbisogno di 70 miliardi). L’accelerarsi di tali dinamiche aumenteranno l’interesse dei consumatori per gli EV mentre si investirà sempre meno sui veicoli tradizionali, i quali avranno uno stile sempre meno aggiornato. Wakefield di AlixPartners, paragona, le auto elettriche agli smartphone. Dieci anni fa solo un terzo dei cittadini statunitensi ne possedeva uno ed i classici telefoni cellulari con il crescere degli utenti sono invecchiati sempre più velocemente, dopo essere passati ai veicoli elettrici, guidare un SUV a benzina sarà come guidare un trattore. Per proseguire l’analogia, i telefoni cellulari esistono ancora anche se con pochissimi modelli, alcuni li usano ancora ma difficilmente qualcuno di noi scambierebbe il proprio smartphone per un vecchio modello di una decina di anni fa.
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Pubblicato il 13 Gennaio 2023